Conoscere Elda

28/11/2022

Ho conosciuto Elda nel 2010 per telefono, io a Firenze lei in Florida. Una donna molto gentile e dolce. Si è sempre sforzata di parlare in italiano, anzi torinese, perché io ancora non ho imparato l’Inglese. Tutt'ora quando si vuole far capire bene da me o noi altri, dice parole in italiano. Mi ha trattata da subito come una figlia, vista l’amicizia con Lisa. La sua malattia entra piano piano come una brutta bestia che le ruba la parte più bella che abbiamo: i ricordi. Io l'ho notata manifestarsi con la preoccupazione, preoccupazione per tutto. Quando venne a Firenze il dicembre 2015/16 era ancora molto attiva, abbiamo passato giornate molto belle a fare le turiste, a cucinare, a festeggiare il Natale con tutta la mia famiglia. Il suo male era molto lieve e non avevamo capito realmente cosa le sarebbe successo. Nel dicembre 2016/17 io e Lisa andammo in Florida a trovarla. Lei viveva con la figlia Ellen che notò i primi sintomi, diventando sempre più irrequieta, sfiduciata, sospettosa e anche aggressiva qualche volta. Il contrario di quello che era. Le figlie che aveva accanto per vari motivi, non riuscivano a gestirla, nacque così la grande decisione di Lisa di lasciare il lavoro, la casa, l’Italia per andare a prendersi cura di sua madre. Un gesto molto grande quello di Lisa e a parere mio molto meritato da mamma Elda.

Dopo un anno, a causa di varie problematiche in Florida, sia per la gestione di mamma che per le questioni quotidiane che diventavano sempre più complicate, nasce la grande decisione di trasferirsi in Italia con mamma Elda.

 Cerco una casa vicino a me, così posso dare il mio aiuto concretamente. Con molta fortuna si libera una piccola e graziosa casa a pochi metri da casa mia, era perfetta. Si trasferiscono il 7 luglio del 2019, un viaggio lungo che hanno affrontato tuttavia discretamente bene. Andiamo a prenderle in aeroporto io e mio cognato Enzo. Siamo tutti molto felici. Un momento di grande commozione, l’inizio di una nuova vita per tutti noi.

Elda s'inserisce molto bene, non ci mette molto a prendere confidenza con la nuova casa. Certamente più passava il tempo e più la malattia avanzava e più dimenticava ciò che aveva imparato, ad esempio dove fosse il bagno e la cucina o dove fosse lei. Tutto per lei era tutto completamente nuovo. In Florida dove viveva, tutto è distante, senza la macchina fai solo belle passeggiate. Per fare la spesa o andare alla messa la domenica, Lisa ed Elda facevano minimo 5km per raggiungere un posto. Qui al Matassino, una frazione di Figline Valdarno (FI), tutto è vicino. Di fronte a casa, c’è lo storico alimentari del Papini con ottimi prodotti e infinita gentilezza, vicini molto cordiali, simpatici e molto accoglienti, la chiesa a due passi. Tutti hanno accolto Elda con infinita dolcezza. Non poteva essere diversamente, Elda è una donna che si fa amare da subito con il suo bellissimo sorriso, la sua eleganza e dolcezza.

Ha conosciuti tutti i vicini facendo lunghe passeggiate con Lisa. Elda ha sempre camminato tanto e molto velocemente, adesso purtroppo ha tanti momenti in cui non è molto stabile, soprattutto quando passa giornate intere senza bere niente. Anche questo è peggiorato nel tempo, la voglia di bere. Abbiamo inventato di tutto per farla bere ma quando dice NO è veramente dura farle cambiare idea. Adesso un po’ meglio grazie al il suo libretto e al succo di melograno che le piace molto. Come dicevo il suo inserimento non è stato male anzi, in tanti momenti ancora ringrazia per tutto quello che abbiamo fatto per loro, compreso la compagnia. Tutta la mia famiglia ha contribuito a far sentire ad Elda il calore della famiglia. Il pranzo la domenica tutti insieme, inizialmente Elda faceva sempre una preghiera prima di mangiare, noi tutti con le mani congiunte, era un momento molto tenero e nuovo per noi. Adesso non lo fa più.

L'aiuto che potevo e posso dare lo do con tutto il cuore. Non è sempre stato facile ovviamente. Sono stata con Elda anche solo per dare del tempo a Lisa, spesso non riuscivo a calmarla ed è venuta in mio aiuto mia nipote Azzurra. I giovani hanno un'ottima influenza su di lei. Altri momenti mi sentivo molto stanca dal lavoro e più delle volte avrei voluto solo riposare sul divano con lei, ma Elda non aveva fermezza in quei momenti. Ho provato momenti di sconforto quando non riuscivo a gestirla, sperando che Lisa arrivasse prima del previsto e nemmeno a farlo apposta tardava. In queste occasioni mi armo di pazienza e con tutto l’amore che provo per mamma Elda, riusciamo a superare il brutto momento. In altri momenti è proprio Lisa che non le va bene, niente di quello che le fa va bene, le sta addosso fino ad esaurirla anche con pizzichi e morsi (delle volte). Quando questo avviene Lisa deve allontanarsi dalla sua vista anche per pochi minuti, a volte è bastato che Lisa se ne andasse in un’altra stanza, io con Elda sul divano e Lisa in camera che le telefonava. Dopo aver parlato per un po' al telefono e la rivede, l’accoglie con enorme amore abbracciandola e baciandola tutta, come fosse tanto tempo non la vedeva.

Piano piano ha smesso di parlare lucidamente, di muoversi con sicurezza, di sapere cosa fare in bagno o in cucina che sono sempre state le sue stanze preferite, ma continuiamo ogni giorno a farle fare le sue cose e a farla sentire sempre utile. Noi stiamo crescendo con il suo declino e per noi la cosa più importante è sempre che Elda viva la sua vita con tanto amore intorno, questa è la sua cura migliore.

E così continuiamo ogni giorno con la speranza che questa splendida Donna continui la sua vita con serenità.

Ho imparato molto da questa avventura e soprattutto mi fa sentire migliore dare il mio aiuto.

Grazie Elda ti amo!

Angela e Elda Dicembre 2015

Mascia Angela

Sono Angela l’amica di Lisa e Elda, sono una donna di 55 anni finiti, il tempo vola incredibilmente. Sono un'operaia di scarpe di Dolce e Gabbana. Io amo l’amore per la famiglia, l’amicizia, la vita anche se tante volte avrei voluto non vivere determinati momenti. Ho sempre aiutato fin da ragazzina mia madre e le mie sorelle e fratello (Io ero la 4 di 6 figli ), avendo un padre vizioso del bere. A 18 anni conobbi in ospedale, dove era ricoverata mia nonna, una ragazza con problemi neurologici. Lei si assentava da questo mondo in un mondo tutto suo smettendo di fare tutto quello che di normale quotidianità: come svegliarsi, alzarsi e vivere. Lei si svegliava e apriva solamente gli occhi. Cominciai ad entrare nella sua stanza per parlarle anche se non rispondeva e poi un giorno lo fece e cominciò a reagire . Quest'esperienza mi fece sentire sentire; dare del bene mi rendeva migliore. Sono una persona molto sensibile ma so essere anche forte, cerco sempre di essere una persona migliore e anche se non riesco sempre sono sincera, vera e non nascondo i miei difetti; sono parte di me.

Indietro
Indietro

La morte di un fratello.

Avanti
Avanti

Nervosismo improvviso